“…Visto che tutti usavano l’acqua infestata del lago per lavarsi, bere e far bere le bestie … “
- Franco Pini, La Moto e il Villaggio -
Appena arrivato a Nyagethe Franco scopre che il vero problema è l’acqua.La gente, e lo stesso Franco per anni, utilizzano per tutte le  necessità l’acqua infetta del lago Vittoria, che continua a provocare malattie e a decimare la popolazione. L’unica soluzione è trovare una sorgente sulle montagne. Così Franco ed alcuni abitanti del posto salgono sui monti di oltre duemila metri che circondano il villaggio facendosi strada, muniti di machete, tra la fitta vegetazione della foresta. La ricerca non è facile, ma alla fine ce la fanno: si trova una sorgente.
Il problema immediatamente successivo è il reperimento di risorse per l’acquisto dei tubi necessari alla costruzione di un acquedotto. I soldi della parte di liquidazione che Franco aveva destinato a Nyagwethe finiscono presto: a questo punto è evidente che da solo non può sostenere tutte le spese.
Comincia così ad organizzare in Italia una serie di iniziative per il finanziamento delle opere da realizzare: mostre, bancarelle, sottoscrizioni. Addirittura Franco, già pensionato, torna a lavorare in una fornace di mattoni a Levate, per ricavare i soldi del biglietto aereo.Recupera in questo modo i primi 13 milioni di lire per pagare le tubature del nuovo acquedotto, cominciando ad incanalare le acque sorgive, formando vasche di decantazione, allestendo un serbatoio da ventimila litri, cui ne seguiranno altri.
Nel 1985 Si crea una rete idrica di cinque chilometri che conduce acqua potabile all’ospedale, a tutte le “costruzioni sociali†ed in diverse aree del villaggio di Nyagwethe.