“…Per anni ho abbracciato il sole che sorgeva e tramontava. Poi l’esaltazione di essere vivo si è attenuata ed è rimasta la disponibilità a fare qualcosa per gli altri. E questa esigenza intima, che nasce dal cuore, non è un obbligo ma un voto.
Continuerò finché potrò…
Farò quello che posso, finché ci sono, poi dovrò pensare a un’istituzione, magari con la mia famiglia, perché si possa continuare."
(Franco Pini - Un’Alba in Kenya)
Dopo anni di lavoro solitario iniziati nel 1980, pagando di tasca propria per sopperire a tutte le necessità del villaggio di Nyagwethe (Kenya), e raccogliendo fondi ogni volta che rientrava in Italia, nel 1999 dall’idea di un gruppo di amici di Franco nasce l’Associazione Franco Pini Onlus, per sostenere la sua azione missionaria favorendo lo sviluppo del villaggio e garantendo dignità alla sua popolazione.
L’opera di Franco Pini ha ricevuto l’ammirazione entusiasta anche di molti giovani, spesso ospiti della sua missione a Nyagwethe.
L’obiettivo che l’Associazione si è proposta è stato quello di dare continuità all'opera di Franco Pini affinché il suo esempio, il suo messaggio e la sua generosità non finissero con lui: dare speranza alla gente di Nyagwethe è un impegno che tutti gli associati si sono prefissi, soprattutto quelli che hanno avuto il privilegio di visitare di persona la missione di Franco.
L’Associazione si è data anche altri compiti, tra i quali quello di divulgare e far conoscere proprio l’originale esperienza di vita di Franco, con la convinzione che farlo conoscere a molte persone non rappresenti in alcun modo un desiderio di apparire, ma esprima la volontà di trasmettere a tutti un esempio vivente del messaggio:
“Avevo fame e mi avete dato da mangiareâ€.
L’obiettivo comunque fondamentale dell’Associazione è quello di sostenere concretamente lo sviluppo socio-economico di Nyagwethe, mantenendo in vita quanto già avviato e cercando di offrire nuove occasioni di reddito e professionalità alla popolazione più intraprendente nella speranza che diventi autonoma.
Tutte le donazioni raccolte attraverso le quote associative, le iniziative “Amici dell’asilo†e “Quando mangio studio meglioâ€, nonché il ricavato delle manifestazioni sono trasferiti integralmente e senza intermediari sul conto della missione in Kenya, cosicché la gente di Nyagwethe possa continuare nel processo di sviluppo avviato da Franco e vivere una vita dignitosa e autonoma.
Concretamente, Franco non si fermava mai nemmeno in Italia, attivandosi in molti modi con l’obiettivo di raccogliere fondi, principalmente provenienti dalle offerte della gente.
Instancabilmente faceva conoscere la sua opera, raccontava la sua esperienza nelle parrocchie, nelle scuole, organizzava mercatini missionari aiutato dalla moglie Rosetta, vendeva prodotti di artigianato africano acquistati in Kenya, vendeva i due libri dal titolo “Una moto una storia un villaggio†e “Un’alba in Kenya†che ha scritto lui stesso raccontando le sue incredibili avventure e peripezie (a breve uscirà il terzo volume) un libretto "Quaderno di vita" e i video che documentano la crescita di Nyagwethe e della sua gente.
Tutto questo continua con tanto impegno e da parte di tutti i soci dell’Associazione.
Franco, le sue opere e il villaggio di Nyagwethe sono elementi vivi nei cuori degli associati.
In breve un po' di storia di Franco Pini:
“Meglio un muro storto fatto da un Africano, che un muro dritto fatto da un Occidentale†soleva dire Franco Pini.
Franco Pini, (1932 – 2016) è un uomo che ha speso 35 anni della sua vita in uno sperduto villaggio del Kenya, lontano dalle rotte turistiche, sulle rive del lago Vittoria.
Detta così è una storia come tante, invece quella di Franco Pini è una storia avventurosa e carica di umanità .
Franco Pini è stato sin dal 1945 un boy scout, poi un alpino e un viaggiatore instancabile.
Appassionato di viaggi nel dopo guerra gira il mondo. Spesso da solo, con la sua motocicletta.
In Iran, nel viaggio di ritorno in una delle sue avventure, subisce un attacco e viene abbandonato privo di sensi in un vallone. Viene aiutato da persone sconosciute e generose che, senza chiedere nulla in cambio, lo trasportano incosciente in ospedale, lo aiutano a riprendersi e a tornare a casa dopo mesi di lontananza.
Questo evento cambia per sempre la sua vita, rendendolo consapevole che senza il provvidenziale aiuto di tante persone la sua vita avrebbe potuto prendere una strada ben diversa.
Franco non perde comunque la voglia di avventura, e nel 1980 parte con un gruppo di Scout, con destinazione Kenya, per contribuire a costruire una casa scout nella missione dei Padri Passionisti e per portare aiuto alla popolazione.
Nell’ambito di una spedizione medica, insieme ad una dottoressa viene accompagnato da alcuni africani fino ad uno sperduto villaggio per portare medicinali e prestare assistenza sanitaria. Un villaggio lontano da tutto, dove mai si era visto un uomo bianco: Nyagwethe, sulle rive del lago Vittoria.
Il luogo è incantevole, ma le malattie e la miseria decimano la popolazione.
Rientrato in Italia, riprende la vita di sempre. Ma qualcosa sta nascendo dentro di lui, il pensiero torna sempre là , sulle rive del lago Vittoria, consapevole di avere un debito da saldare con la Provvidenza sin dai tempi dell’Iran.
Decide così, confrontatosi con la moglie, di ritornare a Nyagwethe e costruirvi un dispensario.
È il 1982 quando, con qualche valigia carica di medicinali, un piccone, i suoi risparmi e grandissima determinazione parte di nuovo per il Kenya.
Inizia così un viaggio straordinario, perché realizzato da un uomo solo per dare dignità ad un popolo ignorato dal resto del mondo, al di sotto di qualunque standard sanitario e privo non solo di comodità , ma anche di aspettative di un miglioramento nelle condizioni di vita.
Franco Pini, “uomo di multiforme ingegnoâ€, partendo dal nulla, superando difficoltà d’ogni genere e rischiando più volte la sua vita, in 35 anni di attività ha dotato il villaggio kenyota di strutture e servizi fondamentali, nonostante l’altitudine superi i 1200/1500 metri, mettendo a frutto le conoscenze acquisite nei mille lavori in gioventù, impegnandosi a frequentare i più diversi corsi sanitari ogni volta che rientrava in Italia.
A Nyagwethe e ai suoi abitanti ha donato se stesso, il suo tempo e le sue energie perché potessero costruirsi un futuro partendo dal lavoro.
Il suo obiettivo è sempre stato insegnare un mestiere agli abitanti del villaggio, lavorare insieme e vivere come loro è stato il suo modus operandi; la sua tenacia e la sua granitica Fede sono stati l’unico sostegno.
Così con grandissimo impegno, tantissima fatica, fino a rimetterci più volte la salute, istruendo la manovalanza locale ha realizzato:
• Un dispensario medico;
• Un acquedotto di 5 km;
• Un Whole Sale Market (Mercato all’ingrosso);
• Un complesso scolastico composto da:
• 1 asilo che ospita 300 bambini circa
• 1 scuola primaria frequentata da 500 bambini circa
• 1 liceo frequentato da 200 alunni circa
• 1 Politecnico, scuola tecnica di avviamento al lavoro, dove studiano e imparano un mestiere circa 100 ragazzi;
• Due mense;
• Tre dormitori;
• Laboratori artigianali;
• Case d’accoglienza;
• Una chiesa ecumenica ora diventata parrocchia.
Quel villaggio un tempo abbandonato ed isolato dal resto del mondo, è divenuto oggi un centro educativo riconosciuto e premiato dallo Stato del Kenya ed un esempio di sviluppo economico equilibrato dell’intera zona del South Nyanza.
“Tutto questo non è che l’abbia fatto per avere un merito, ma semplicemente l’ho preso come una chiamata del buon Dioâ€. Franco Pini